domenica 18 dicembre 2011

Auguri da Dhanjuri

Kodbir, Santo Natale 2011
            Carissimi amici
voglio farvi gli auguri di Natale raccontandovi una piccola storia che ha segnato questo tempo di Avvento, almeno il mio.
            Come ogni anno durante il periodo prenatalizio ho fatto visita ai nostri villaggi cristiani per preparare il Natale. Tra di essi c'è ne uno che si chiama Parnatpur dove vivono quaranta famiglie di cui due cristiane. Al mio arrivo sono stato informato di quello che è accaduto durante la notte. Intorno alle due si è presentata la polizia e ha portato via una vedova lasciando solo il figlio di sedici anni. Il motivo, una contesa sui terreni che dura da 15 anni. Mentre ascoltavo ecco comparire il figlio che aiutato da qualche donna si affretta a preparare qualche ricambio per la madre e un po’ di cibo, poi esce e raggiunge la madre in prigione. Continuo il mio programma, confessione, messa, catechesi. Al termine ecco il giovane tornare, mi si accosta per celebrare il sacramento della riconciliazione e al termine saltando tutto il cerimoniale gli do la comunione. Nel momento di silenzio penso a lui , a sua madre e a nostro Signore. Certamente in questo momento è più vicino a loro due di chiunque altro. Faccio coraggio al giovane e lo invito a pregare. Nel tragitto di ritorno in missione penso al fatto. Una donna vedova da qualche mese, in prigione per un fatto da poco conto e comunque che non sarà mai risolto come tanti problemi di terreni in Bangladesh e a un figlio lasciato solo che si chiederà il perché di tutto questo. Mi viene da pensare a Lui che nato tra i deboli, i poveri, i sofferenti e continua a trovare in questo ricco mondo le stesse situazioni, e nonostante tutto condivide, a modo suo, le loro fatiche oppressioni e angosce.
            Buon Natale e felice anno nuovo.
                        Un abbraccio,
                                   padre Michele Brambilla, PIME
.

Nessun commento:

Posta un commento